Archivio mensile: settembre 2008

QUELLO CHE NO HO DETTO

Vorrei scrivere quello che non ho detto, vorrei scrivere colorando questo scritto, ma le parole hanno

dei sentieri che corrono vicino al cuore,gli arbusti rotolano trascinati dai pensieri e soffocano, le domande, sono le piogge che non penetrano ma scivolano via senza irrigare lasciando morire gli ultimi germogli che stavano nascendo dentro di noi.

Quello che crediamo ha un senso se il credo è il sublimare la luce degli sguardi che lacerano il buio,

se il respiro è il respiro del cuore, se è la leggera brezza che lascia il profumo di primavera dentro le parole.

I giorni mancheranno al nostro tempo e cadono come le foglie d’autunno e quando sarà inverno non  ci saranno focolari ma gelidi lastre a coprirci.

Dove finiranno i nostri pensieri ? si disperderanno nel tempo che verrà o saranno solo dei ricordi che si sbiadiranno nella tela del buio infinito.

Ecco le parole quelle che non diremo mai quelle che saranno solo pensieri pensate e mai portate al suono della voce.

Ho capito

Ho capito, che ogni istante nel pronunciare una parola è stato un istante che ho tolto alla mia vita perché anche le parole hanno un senso se vengono ascoltate con la libertà, se vengono imprigionati i pensieri è inutile dire le parole perché verranno perse nel vento.

Quando pensi elaborando un discorso hai dato energia ,emozione alla tua mente e a volte percorrendo i ricordi per dare un senso a quello che dirai, ai aperto un libro che tenevi chiuso nei meandri della tua mente, ai lasciato entrare la luce ed acceso lo schermo per riviere un istante o una vita vissuta.

Quanto conta la tua esperienza? Niente, niente dì fronte hai sordi e hai ciechi che non sentono e non vedono il passare del tempo, il giorno che è sempre meno giorno e le primavere che hanno meno fiori per colorare i tuoi occhi o il sole che ti riscalda sempre meno e tu che sei sempre più solo in questa strada che non conosci più.

Le strade che abbiamo percorso piene di tentazioni che deviavano il pensiero, li abbiamo scartati e mi domando s’è stato giusto o bisognava rischiare ed essere anche noi o morti o ricchi, il tempo che fu non potrà mai essere un rimpianto ma è servito a pensare è servito a farci capire che solo una vita può essere vissuta per tutti i giorni che ci hanno assegnato.

Oggi, cammino dentro i ricordi e vedo quello che non riuscivo a capire quando ero un bambino, vedo, gli attimi di situazioni e cose che per la mente di un bambino erano normale perché il gioco era tutto il pensare , ripercorrendo il mio tempo mi sono ritrovato in strada ed anche se la timidezza mi apparteneva mi sono adeguato a quella vita, ho calpestato il pudore ed ho camminato scalzo nelle strade del mio piccolo mondo pieno d’insidie ed ho scoperto quanto era misera la vita che passava senza contare i giorni, il profumo della miseria era nell’aria e imprigionava la mente che non creava domani ma scalfiva l’anima, ricordi di quel tempo vissuti in questo tempo creano dentro di noi un rammarico infinito.

Mentre i giorni, gli anni passavano e dentro di me crescevano le battaglie adolescenziali, io perdevo il nutrimento della mente lasciandomi andare nel cercare il denaro che spendevo in niente, il niente che non realizzava niente, percorrendo le amicizie quelle amicizie di gioventù che con gli anni si sono assopiti oppure sbiadite nelle pagine del tempo , mi domando quale valore hanno avuto nella vita e se erano sinceri, nel ricordare fatti, episodi mi accorgo che quelle amicizie erano solo un’insieme di fattori dovuti al vivere la stessa vita, la stessa ignoranza la stessa strada, ogni tanto incontro qualcuno di questi amici e mi accorgo che oggi non abbiamo niente di quei ricordi che ci accomunavano nelle scorribande giovanili e guardando i luoghi dove bruciavamo il nostro tempo mi accorgo che non è rimasto niente dove puoi portare i ricordi, sono scomparsi le persone, gli spazi che ti conoscevano, sono cresciuti altre persone e stanno diventando anziani in un luogo che non gli appartiene.

Quando pensi a chi appartieni , tu appartieni a te stesso la tua mente è tua,  il tuo pensiero appartiene a te e solo tu puoi determinarti nel come vivere la tua vita.

Bugie

 

Non importa

non sarà domani il giorno che splenderà

Il sole, non sarà domani che raccoglierò

le briciole rimaste del cuore,

perché non sarò io a chiedermi se

banchettavo con l’anima, o di te

resterà soltanto la menzogna

nascosta nella tua falsa onestà.

Ti domanderai mai che ne è stata

della tua vita di bugie nascoste e

pensieri lussuriosi?

i falsi sorrisi che irradiavano il tuo viso

nascondendo l’ipocrisia del tradimento.

L’anima non puoi nasconderla a gli occhi

che sanno guardare,

non c’è un attimo che la tua anima

ha amato non c’è un briciolo

di rimpianto ma una fredda e squallida

bugia.

Quante parole

 

Quante parole hanno riempito i giorni,

il tepore di un lustro

ha fiorito le primavere

prima che un gelido vento

spazzasse via le briciole rimaste

della vita.

Gli occhi che guardavano dentro

erano freddi e gelavano

I rivoli del cuore

all’orizzonte cupi nubi soffocavano

il cielo e lame tagliavano il giorno

che moriva nel buio di un ultimo respiro.

non ci saranno i tuoi passi

Non ci saranno i tuoi passi

a calpestare l’ultimo sentiero

dove il silenzio accoglierà

il gelido resto della vita,

non ci sarà il respiro,il

battito del cuore ne tempo

da rincorrere nei giorni

che fuggivano via,

ma quelli che verranno

consumeranno quello

ch’è stato degli anni tuoi

la notte

Nel calar della notte,

di un giorno afoso

non sento più la mia mente.

le risacche del cuore

trascinano la sabbia dell’anima sulla battigia,

rimangono i sogni delusi,

sento tremare la mia sicurezza

gli argini si gonfiano per straripare,

quanto terrò il tempo quando mi sfuggirà la vita?

Io voglio il vulcano che spinge la sua forza verso il cielo

e sento invece dentro me una stalafite

che penetra nell’uscurità del cuore.

Risorgi e vola con le ali gioiose delle rondini,

lascia dietro di te il pensierodel niveo mantello

della solitudine.

22.06.02

il sogno

fai che gli occhi tuoi siano le finestre del cuore,

che il tuo sorriso sia la musica dell’anima,

che le tue braccia il paradiso.

Fai della fantasia il sogno più bello,

che la primavera, il colore della vita;

non spendere mai un giorno

senza un dolce pensiero,

non lasciare mai un tramonto senza una speranza.

Dove sono i sogni bambini?

e i gabbiani liberi nel vento?

l’alba farà crescere il giorno

e i pensieri si rincorreranno nelle ore;

le primavere passeranno nei ricordi palpitanti,

fai che il temporale sia bellissimo

perchè farà il nuovo giorno senza nubi,

fai della tua vita un raggio di sole,

un volo infinito.

29.08.97

le corte parole

Le corte parole si affannano ad uscire

e liberarsi nell’aria

per scomparire senza lasciare

nessun suono,

il vuoto è dentro ogni stanza

e nessun sogno,

quelle corte corte parole,

che vuoto hanno lasciato

per il loro non essere niente,

sono il raccontare, il non dire

il distacco

Ti distacchi da me,

mi ferisce ogni tuo colpo d’ala

che mai potrà la mia voce, su di te?

che farò delle notti e dei miei giorni?

un amante non ho, non ho dimora

non ho dove adagiar la vita,

ciascuna cosa a cui mi offro in dono

n’è subito ricolma

e mi rifiuta.